Nel 1482 Cristoforo Colombo e Bartolomeo Diaz, sotto l’autorità portoghese, approdarono con una dozzina di caravelle sulla costa ghanese: l’intento era quello di costruirvi un castello per colonizzare la regione circostante e sfruttare le materie prime del sottosuolo, in particolare l’oro. Ecco l’inizio della storia d’Elmina: un castello, un porto e un villaggio, il quale è considerato il più antico punto di contatto fra Africa Nera ed Europa.

Nel corso della sua storia, il castello di Elmina è stato utilizzato come luogo fortificato di stoccaggio d’oro, d’avorio, di legno pregiato, ma anche di schiavi. Infatti, durante la tratta degli schiavi il castello di Elmina rivestiva la funzione di prigione: qui venivano rinchiusi, selezionati ed imbarcati migliaia di schiavi verso la loro destinazione finale, in una delle tante mete del Nuovo Mondo. Ancora oggi, è possibile visitare la sala ove i prigionieri venivano rinchiusi per mesi prima della partenza; tale reclusione si costituiva come una vera e propria selezione naturale: solo i più forti sopravvivevano a quelle misere condizioni di vita. Un cupo cunicolo collegava la sala di prigionia alla porta che, affacciando direttamente sull’Atlantico, conduceva alle navi pronte a salpare per le Americhe. Il castello conserva ancora il suo ampio cortile, munito dei cannoni originali, e le stanze in cui all’epoca alloggiavano le guardie. Queste ultime punivano i prigionieri o abbandonandoli con una palla di metallo di 25Kg legata a ciascuna delle due caviglie, oppure rinchiudendoli nella cosiddetta cella della morte, nella quale venivano lasciati morire di stenti al buio, senza viveri e alcun contatto con l’esterno.

Il castello di Elmina, amministrato prima dai Portoghesi, poi dagli Olandesi a partire dal 1637 ed infine dagli Inglesi nel 1872, è oggi Patrimonio dell’UNESCO ed una delle principali attrazioni turistiche del Ghana, dal momento che si tratta dell’edificio coloniale più antico e più grande del Ghana. Dalle sue mura è possibile ammirare un panorama mozzafiato che affaccia sull’intera città, sul porto e sull’oceano Atlantico. Oggi Elmina è una cittadina portuale di circa 33.000 abitanti, la cui principale fonte di sostentamento è la pesca. Gli stretti vicoli, le piroghe colorate e le antiche costruzioni portoghesi oggi abitate dai locali contribuiscono a far respirare un’atmosfera suggestiva e fascinosa!

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