
Nello stato di Kayah, nell’estremo sud del Paese al confine con la Thailandia, vivono alcune delle minoranze etniche più interessanti del Paese, appartenenti alla tribù Karenni ( conosciuti anche come Padaung) di origine birmano-tibetana composta da innumerevoli sottogruppi.
Le donne della tribù Padaung sono riconoscibilissime per l’usanza di adornare il collo con una serie di anelli d’ottone .
Il significato di questa usanza non è ancora ben chiaro, molti antropologi ipotizzarono che fosse un modo per rendere meno attraenti le donne agli occhi dei maschi delle altre tribù nemiche, o che invece fosse un modo per rendersi maggiormente attraenti per i membri della propria comunità o addirittura che fosse un modo per essere più simili al dragone, importantissima figura del folklore Kayan
I membri della tribù Padaung che vivono al di là del confine nell’area di Mae Hong Son in Thailandia, area molto più turistica del più remoto e chiuso stato di Kayah in Birmania, vennero denominate dai turisti “ donne giraffa” nell’erronea convinzione che la presenza di questi anelli allungasse, nel corso della vita della donna, il collo.
In realtà l’effetto visivo è dato dal fatto che, nel corso degli anni, sono le clavicole a deformarsi, dando un aspetto molto più allungato al collo .
Alle bimbe Padaung già al compimento del 5° anno d’età viene apposto il primo anello, sostituito di anno in anno con anelli più spessi e numerosi. Generalmente, vista la complessità della procedura, le donne preferiscono non togliere quasi mai i propri collari se non per ragioni mediche o per sostituirli con altri, anche perché i muscoli al di sotto degli anelli si indeboliscono molto nel corso della vita e l’abbassamento delle clavicole comporta comunque un fastidio oltre allo scoloramento ed al logoramento della pelle del collo.
Per questa ragione i collari divengono parte integrante del corpo e della bellezza femminile di queste tribù
A partire dal 2006 molte donne Padaung rifugiatesi in Thailandia dopo i conflitti militari con il regime militare birmano, che perdurarono fino agli anni ’90, cominciarono a togliere i propri collari e, dal 2008, molte giovani donne cominciarono a rifiutarsi di continuare la tradizione .
Oggi anche lo stato del Myanmar sconsiglia tale usanza, ma nei villaggi remoti di quest’area, l’usanza persiste soprattutto tra le donne più anziane e le ragazze più giovani